Lettera aperta ad un esimio … “Professore”.

 

Lettera aperta ad un esimio … “Professore”.

 

 

Ogni tanto mi vengono idee strambe; perciò analizzo l’incedere di certe … celebrità.

Questa volta, nonostante i roboanti proclami – per la verità conclamati più da lei che dai suoi “sudditi” – mi voglio interessare proprio di Lei.

Lei, ovviamente, non mi leggerà, perciò non potrà perdonare l’ardire di uno dei tanti “imbelli sconosciuti” di questo mondo, mancando in questo modo l’opportunità di acquisire … ulteriori meriti cristiani in Paradiso, vista la sua ostentata e sbandierata fervenza religiosa.

Mi vorrà perdonare l’uso di un lemma del sec. XIV; ma, sono … fatto all’antica.

Ovviamente non ho tutte le sue “medaglie”. Tuttavia non la invidio, in ogni senso; ma, per essere esplicito, neppure la ammiro! Sono felicissimo e fiero di essere assai diverso in tutto da quello che lei è, rappresenta e appare; anche cristianamente.

 

Il governo precedente in poco tempo, tra finanziaria e correttive, ha effettuato manovre per quasi 150 mld di €, che Lei ha poi fatte proprie nella sua dichiarazione programmatica.

Lei, invece, ne ha fatta una (assai discutibile nella sostanza) di 20 mld, chiamandola con il pomposo nome di Salva Italia.

Mi scusi l’ardire, ma non ho ben capito cosa abbia salvato con quella cifra, e se il salvataggio vero non ci sia stato grazie al governo precedente, vista la sostanziale diversità di cifre in gioco.

Poi ha lanciato la fase 2, indicandola sempre con una colorita espressione: Cresci Italia.

Perdoni la mia audacia, ma visto l’andamento dello spread sul Bund da quando lei è arrivato, la continua flessione degli indici di mercato e, ora, il declassamento di S & P a BBB+, nonostante tutto il suo encomiabile impegno e sapere, non vorrei che il suo prossimo incedere producesse un’altra colorita e finale espressione, riassumibile in … Fallisci Italia.

Diciamola tutta, Professore: il mercato non crede punto in lei, né nei suoi provvedimenti fatti o in cantiere.

 

Ovviamente non sono tra coloro che stravedono per lei, perciò tra la bulgara totalità dei suoi sudditi, viste le sue parole alla Merkel. La quale, se prima magari rideva per il suo predecessore non essendo nel suo feeling, ora mi è parsa addirittura stralunata – me lo lasci dire – per le riforme strutturali che lei sta mettendo in atto.

Forse lei corre più di tutti in Europa, tanto che neppure la florida Germania riesce a starle dietro, tanto nei fatti quanto nell’apprendere le … sue lezioni. Forse, anche per questo, ha ancora la … tripla A.

In Parlamento, nella dichiarazione di voto, un parlamentare che la sostiene l’ha invitata a scendere dal trono e a mischiarsi con tutti nella responsabilità nazionale, taggando il suo ripetitivo Noi e Voi molto indicativo. Difatti il suo gregge ha già avuto una brillante defezione di oltre 60 voti.

La mia impressione è che lei e il suo gruppo viviate un po’ su quell’Olimpo ovattato, classista, salottiero, borghese e benestante, che vede solo dall’alto dei monti com’è la vera realtà della pianura.

Personalmente ho concatenato molte cime e salito quasi tutte le principali vette alpine – e non solo quelle; mi perdoni l’immodesta ostentazione sportiva -, per cui le posso dire (insegnare) con precisione che ciò che si vede da lassù è molto diverso da quello che in verità esiste … quaggiù.

 

Lei predica sobrietà a tutti, dimenticando che la maggioranza di quei tutti non vivono con il reddito da lei percepito, anche se fosse solo quello da senatore. Molti con meno di 1.000 € al mese, per cui la sobrietà sanno già de molti anni cosa sia, identificandola con la sopravvivenza composta e decorosa.

Perciò, ora, via con quelle importanti riforme strutturali che mai nessuno ha saputo o voluto fare, non sapendole neppure … immaginare.

Per cui tra non molto, potendo acquistare il giornale ovunque, invece di pagare riceveremo. E se prenderemo un taxi saremo gratificati con un compenso monetario per averlo solo montato. I negozi rimarranno aperti 24 h al giorno, per la gioia dei nottambuli, e le farmacie si espanderanno ovunque riducendo miracolosamente non solo le spese, ma pure gli … ammalati. Diventeremo, grazie a lei, il paese di Bengodi.

Forse lei, esimio professore, poco frequenta i borghi alpini. Diversamente avrebbe notato che le varie imposizioni amministrative li hanno defraudati di ogni primario esercizio e servizio, costringendoli allo spopolamento progressivo e riducendoli a fantasmi … diroccati. Ovviamente saranno stati tutti … evasori.

 

Però, a fronte di cotante rivoluzionarie riforme, lei ha cominciato bene: pesanti accise sui carburanti, aumento dell’Iva (già prima la più alta in assoluto nei maggiori paesi Ue), tassa sulla prima casa (Imu; con forte revisione degli estimi catastali che azzereranno il bonus), aumento dei contributi e delle tasse locali.

Sicché, indicandolo le proiezioni Istat, la sua manovra avrà un costo annuale di circa 1.500 € per famiglia, che equivalgono allo stipendio medio di un mese, atto a ridurre ulteriormente tutti i consumi. Se non sarà fame vera, sarà … carestia, perciò sicura recessione.

Ovviamente, considerati gli emolumenti suoi e dei suoi tecnici, anche se tale importo fosse moltiplicato per 4, l’esborso sarebbe irrisorio. Non così per il comune mortale.

 

Non ci ha però ancora spiegato perché, per recuperare quei 20 mld che le servivano – per pagare il costo maggiore dovuto al differenziale –, lei non abbia venduto sul mercato almeno 1/5 delle circa 2.500 tonnellate d’oro depositate nelle sagrestie di Palazzo Koch, recuperandone un importo maggiore visto la quotazione attuale del metallo giallo.

Ovviamente un esperto e docente di economia valutaria, come lei, mi potrebbe dire che sono riserve preziose – per quando? -, perciò quasi intoccabili se non in un momento drammatico. Però, allora, mi dovrebbe spiegare perché il Regno Unito (Inghilterra) ne possieda solo 1/8 del nostro e la Spagna 1/9.

 

Ora pare che vogliate mettere mano anche all’Art. 18, onde favorire, secondo lei, l’accesso al lavoro, e rilanciare, con quelle riforme strutturali, sue, già in cantiere, il Pil nazionale.

Forse, nel nozionismo che tanto ha insegnato, non ha saputo ancora cogliere che tra teoria e pratica vi è una sostanziale differenza e che spesso la sola teoria del tecnicismo è un normale fatto di lana caprina, atta solo a rendere reale il serpente che si mangia la coda.

Voi, oggi, state pontificando su formule dialettiche inutili. Infatti: le aziende chiudono, i posti di lavoro si riducono, il commercio crolla, il benessere si esaurisce, le tasse aumentano e la povertà dilaga.

Tutto oggi in economia è connesso; per cui parlare di rilancio della produzione è un fatto puramente teorico se l’imposizione fiscale fa fuggire altrove i capitali e disincentiva chi rimane a investire. Investire per cosa? Forse per essere additati a tutti come … ladri ed evasori, pur se onesti e pieni di amor di patria?

Riformiamo pure tutti i contratti possibili e immaginabili; ma se non vi è reddito non c’è consumo, se non vi è consumo non c’è produzione e, infine, se non c’è produzione non vi è neppure occupazione e … reddito.

Forse anche per questo la Merkel ufficialmente era meravigliata del suo sapere innovativo, ma nella realtà stralunata.

Io credo che lei stia innestando involontariamente una gravissima turbolenza sociale, in una polveriera che sta già per esplodere per conto suo.

Mi rimane un mistero come le vere riforme necessarie non siano state attuate in ambito comunitario nel periodo (10 anni) in cui lei era commissario europeo. Forse non erano … necessarie come ora.

 

La crisi viene dal mercato, perciò da oltre oceano. Da là provengono spesso gli ingenti attacchi settoriali che affossano determinati titoli dei mercati mobiliari Ue, compresa Francoforte. Poi, ovviamente, pure noi ci abbiamo messo molto del nostro.

Strano a dirsi lei è stato, fino a poco fa, International Advisor (retribuito) di una tra le più importanti banche del globo; forse quella che, a detta di molti esperti, comanda il mercato a suo piacimento: la Goldman Sachs.

Intendiamoci, fare il consulente non è un reato, né deplorevole. Può essere un titolo di riconoscimento, oltre che di ottimo reddito, per la capacità individuale.

Di sicuro c’è che per farlo bisogna essere in sintonia con i programmi del colosso, perché diversamente scelgono altri; perciò abbracciare quel neoliberismo globalizzato utile alla finanza speculativa e d’assalto.

I danni che il mercato speculativo ha creato sono noti; i rimedi sono stati più volte elencati. Tuttavia nelle sue dichiarazioni programmatiche di ciò non si è neppure accennato.

Ora spunta la tassa sulle transazioni finanziarie, come se fosse la panacea di ogni male. Si dimentica che il capital gain è già tassato alla fonte operativa.

Un bravo maestro mi potrebbe insegnare che un freno non risolve un problema, se questo non è estirpato alla fonte; un bravo professore, invece, mi potrebbe additare il rimedio necessario e risolutore.

E il rimedio è: la revisione delle regole di mercato, il divieto di trattare sul mercato un prodotto improprio finanziario e rischioso, il togliere dai listini tutto lo spam che gira come una patata esplosiva bollente, il riservare ai soli operatori istituzionali la trattazione delle materie prime, il vincolare i titoli sovrani a dei contratti che rispettino i termini fissati tra emittente e sottoscrittore. In pratica rendere il mercato un luogo di investimento e non di pura speculazione.

 

Operare perché le banche non falliscano è un dovere istituzionale; il favorirle, creandogli con ammantate giustificazioni moralistiche degli introiti supplementari e graditi, è un po’ più deplorevole.

Con la prossima manovra tutti, forse, saremo costretti ad usare per legge la moneta elettronica anche per prendere il caffè, ingrassando i loro bilanci. I pensionati non saranno più derubati dopo aver riscosso la pensione; però, magari, non avendo sott’occhio il contante, si ritroveranno prima del tempo con la carta svuotata dalla pensione. Ma lei, forte in economia, forse ignora l’analisi transazionale.

Personalmente, caro Professore, pur non essendo – per mia fortuna – stato suo allievo, tanti suoi provvedimenti li ritengo inutili, quando non addirittura dannosi. Il brutto è che non sono solo ma in nutrita e – credo – qualificata compagnia, nonostante le sue dichiarazioni ufficiali di plauso per … sé stesso.

Ovviamente non sono un tecnico, ma uno che tira la carretta ogni giorno come un comune mortale. E chi viaggia molto so che dovrà spendere per il trasporto molto più di prima. Dove andranno quei costi? Sul prodotto finale, ovviamente.

In economia mi adatto solo a fare di conto, proprio per arrivare a fine mese: un mese sempre più … lungo a finire.

 

Avrei ancora molto da dire, ma sarebbe inutile. Spero solo che un giorno non ci venga a dire che, nonostante i suoi pregevoli sforzi intellettuali e di governo uniti ai nostri sacrifici, non si sia riusciti a … farcela.

In quel caso non so come si andrà a finire: né per noi, né per lei.

Forse ho dimenticato di citarla per nome: tranquillo, non è una dimenticanza, ma un semplice … piacere.

Mi conceda almeno questa … soddisfazione.

 

 

Sam Cardell

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